Le sfumature, un affascinante fenomeno che segna il passaggio da una tinta all’altra, da una nota musicale a quelle vicine, e che svela il legame che unisce le cose. Schiena contro schiena, in piedi in spazi ristretti, i ruoli si dividono: seguendo un direttore d’orchestra e una gestualità specifica che muove in senso verticale, ci si esercita vocalmente sul glissato; contemporaneamente, vengono disegnate sinusoidi invisibili e onde grafiche bianche seguendo il saliscendi di note udite. Le operazioni si spostano su un piano orizzontale e il supporto viene steso per terra. Tutti i partecipanti si ritrovano a interagire sulla stessa tela, a dipingere in spazi esigui: a stretto contatto nascono zone di conflitto, lasciarsi guidare diventa complicato, nascono incomprensioni, opposizioni, la situazione diventa frustrante; è netto il contrasto oppure tutto si fa confuso? Le sfumature nascono nei luoghi di incontro, dove ogni identità si mescola e muta inevitabilmente, originando altra ricchezza, in maniera più o meno serena. L’armonia torna nelle note della voce: ogni colore richiama un suono e l’insieme crea un accordo. Un’attività sulla vocalità diventa palcoscenico per sperimentare le relazioni, i contrasti, i picchi, le cadute, e le meravigliose sfumature che nascono dall’incontro. Dopo alti e bassi, nuovamente si torna a cantare all’unisono.
Ideato insieme a Erica Elia (logopedista e musicoterapeuta).
Testo di Stefano Sorgente