Dove sta scritto che per suonare bisogna possedere uno strumento musicale?
Chi dice che per scoprire gli strumenti ritmici e melodici, la materia e il suono bisogna avere già di partenza una certa padronanza della musica? Sarebbe come dire che per il disegno ci voglia una dote innata, oppure che bisogna essere dei maestri al pari di Leonardo da Vinci.
Gli oggetti che ci circondano e che riempiono la nostra quotidianità non sono di certo immutabili e con un’unica funzione: essi possono trasformarsi sotto gli occhi e tra le mani, assumendo e acquisendo nuove potenzialità, nuove possibilità e nuovi utilizzi.
Come? Imparando a guardare con occhi diversi le cose e il mondo che ci circonda, osando e agendo creativamente sulla quotidianità.
Il progetto Suona Bene guarda all’unione di competenze manuali e musicali, con l’intento di sperimentare nuove possibilità, a prescindere dalle abilità possedute in precedenza. Ciascun individuo sperimenta opportunità e acquisisce nuove capacità.
Un percorso laboratoriale che unisce la musica all’arte visiva con la bacchetta magica della creatività. Una strada da percorrere che parte dall’epoca immaginifica della preistoria, dove non esistevano strumenti musicali ma ogni oggetto era buono per la costruzione di un “oggetto sonoro”, semplice o complesso.
Tramite il tempo e i suoi poteri, si fa un salto dal passato al futuro, e come archeologi del 3000 si va alla ricerca di preziosi reperti sonori. Questi manufatti, mai visti e mai toccati, arrivano da un lontano passato; scoprire la loro funzione tramite orchestre creative sarà l’obiettivo!
Dopo il fantasmatico viaggio nel tempo ci si avvia alla composizione di un “micro-museo” interattivo dove non è vietato toccare l’opera, ma al contrario si è invitati a rendere la propria presenza ed esperienza attiva.
Strumenti sonori nuovi, oggetti ritrovati e riscoperti sotto nuove forme tramite esperienze estetiche, storie rocambolesche e segreti mai svelati, eventi e racconti si mescolano nel fare condiviso e creativo.
Un percorso dove si scopre che la musica e l’arte esistono già nella nostra quotidianità e basta solo imparare a scoprirle e a comprendere come tutto ciò possa aiutarci a vivere meglio.
Testo di Francesco Serenthà