«Io dipingo come un uccello canta».
Claude Monet
Per Monet la pittura era una forma di espressione libera e liberatoria come il canto degli uccelli, appunto, una delle forme più “poetiche” e musicali di vocalizzazione. Il canto dei volatili, come quello delle altre specie animali, è per lo più un suono istintivo, emotivo. Questa spontaneità canora, nel corso del processo evolutivo, è stata ereditata e mantenuta anche dall’uomo. Facciamoci caso: anche le persone che si ritengono più stonate e insicure nel canto, in momenti di distensione e di relax si lasciano andare esprimendosi con la voce, magari sotto la doccia. È accertato anche che questa pratica, per le medesime motivazioni, sia di aiuto per chi fatica a comunicare verbalmente a causa di balbuzie.
Inevitabilmente, anche giovani e adolescenti vivono i benefici e le possibilità offerte dal canto, a maggior ragione in un periodo storico in cui la canzone si è evoluta nelle moderne forme del rap e della musica trap. Come abbiamo anticipato in Voci di giovani cantautori, cantare ai nostri giorni significa anche rappare, parlare in una modalità ritmata e regolata da una metrica. Per quanto non sembri, a causa di contenuti aggressivi e aspetto esteriore dei giovani cantanti moderni, questa modalità cantautorale (come qualsiasi forma di canzone), rispecchia i processi compositivi della poesia tradizionale, la cui stesura ricerca una musicalità della rispettiva forma espositiva. Oggi tali sonorità possono essere aspre e dissonanti tuttavia pur sempre inserite nei medesimi metodi di scrittura espressiva.
Pertanto, la possibilità di cantare senza possedere particolari abilità canore, senza dover dimostrare particolari doti di intonazione, rende il rap e alcune forme di musica moderna, più appetibili e a portata di tutti. Non devo vergognarmi se non dimostro di avere un’estensione vocale rilevante né un timbro interessante: “basta” esercitarsi sul respiro, sull’espressività e sull’efficacia delle immagini verbalizzate per poter risultare abile e affascinante. Una tale possibilità non può che trovare ampia diffusione in un pubblico adolescente con i rispettivi bisogni di esternare la complessità e la controversia delle esperienze di crescita esperite.
A supporto delle nuove generazioni in cerca di una voce interviene anche la tecnologia. I social network e le piattaforme digitali hanno reso la musica accessibile a tutti, favorendo la diffusione di brani e stili. Ciò che in passato ha messo in crisi il mercato discografico ha consentito l’emersione di tutta una serie di nuovi protagonisti, giovani cantautori, idoli delle nuove generazioni, perché più vicini per età, stile e temi trattati. Inoltre, lo sviluppo di un sound ricco di effetti e suoni elettronici, ha fatto sì che l’esecuzione musicale potesse non essere più appannaggio degli strumenti tradizionali utilizzati da orchestre e band, quanto frutto di suoni sintetizzati e di strumentazioni digitali. Allo stesso prezzo di un singolo strumento musicale, oggi è possibile ottenere supporti in grado di ricreare un gran numero di suoni strumentali differenti e di poterne controllare intensità, timbro e molti altri aspetti con un semplice clic tramite tastiera. La musica perciò è diventata estremamente accessibile, un vero e proprio campo esperienziale, che, con estrema semplicità, per certi versi senza bisogno di apprendimenti e studi pregressi, privo di sforzo e fatica, lascia spazio al tentativo, alimenta la curiosità, la ricerca. La musica è un mezzo e un prodotto per certi versi ormai in mano a tutti, atmosfera delle nostre giornate e, ora, azione e risultato sui quali posso esercitare un controllo. Questa possibilità è la base per la composizione personale e, di conseguenza, per ottenere una voce, per dar spazio a ciò che vivo e a ciò che sento, all’emozione, in cerca di un’identità che si compone anche lasciandosi affermare a parole, delineare per immagini pensate, trascritte e cantate.
È chiaro che, per crescere nel risultato prodotto, serve una ricerca e uno studio musicale preciso e appassionato, tuttavia l’accesso alle prime forme di musicalità e di componimento sono diventate alquanto intuitive. Ecco allora esplicitati tutta una serie di fattori che portano alla fioritura costante e alla continua diffusione dei nuovi stili sonori e musicali. È una moda ma anche un’esigenza, un’opportunità sociale per cercare se stessi o per sentirsi parte del gruppo, della comunità. È un fenomeno sociale che si ripropone e progredisce. Di fronte ad esso possiamo stare a guardare con sguardo critico e severo, rimpiangendo i tempi andati, oppure possiamo cogliere l’occasione che ci si presenta dinnanzi: ascoltare i giovani che decidono di aprirsi e imparare a dialogare con loro, anche cambiando metodo e prospettiva.
Testo di Stefano Sorgente