Estratta la mano dal barattolo, il contenuto scivola nel sacchetto. Davanti agli occhi compare una manciata di attraenti bigliettini rossi, gialli e azzurri, prima separati e ora riuniti in un rapporto di tinte differenti che si armonizzano tra loro. I visitatori che ne vogliono un po’, si guardano e si confrontano, poi si interfacciano con chi gestisce lo stand.
Siamo individui in relazione, e la storia dell’umanità e le organizzazioni sociali formatesi nel corso dei secoli, affermano questa verità. Lo sapevano i pensatori del secolo scorso, ce lo dicevano gli studi scientifici, lo sperimentavamo e cercavamo di mostrarlo anche noi nei nostri percorsi laboratoriali come Io, l’altro, tutti. Ora ce lo ha ricordato anche la storia, tra pandemia e nuove guerre vicine, che hanno richiesto responsabilità ai singoli e risposte corali e unitarie ad ogni popolo, perché, al contrario, tutto si complica.
Anche quest’anno, a Bresso, durante la Sagra della Madonna del Pilastrello, in maniera molto più piacevole, questa verità si respira osservando la molteplicità di gruppi di persone, associazioni e realtà presenti in piazza, e ogni incontro genera dialogo, conoscenza e relazione. Ogni postazione è immagine di un’identità di gruppo, rappresentata dai singoli che ne condividono i valori e che scendono in strada ad affermarli. Ci sono gruppi sportivi, associazioni culturali, uomini e donne delle forze dell’ordine, dei servizi di volontariato, ciascuno con le proprie divise e i propri colori di rappresentanza. È un circolo di tinte in relazione che spiccano e si armonizzano, come nel nostro logo.
I rapporti cromatici riordinati da Itten e da noi ripresi, mostrano la pluralità di sfumature presenti nel fascio di luce e visibili nella scomposizione dell’arcobaleno, in relazione tra loro mediante la materia pittorica, fatta di equilibri e rapporti quasi matematici, tra somme e sottrazioni che si verificano immergendo il pennello e mescolando fluidi. Colori che sono un po’ come noi, tutti diversi, a loro modo complementari, sicuramente parti di un tutto che è completo solo insieme.
Noi di Associazione Croma abbiamo lavorato tanto per esserci e ripresentarci con lavori di qualità che mostrassero almeno in parte lo stile e la dedizione che contraddistinguono il nostro operare nelle scuole e nelle realtà che ci accolgono. Siamo tornati con buste e pacchetti, colmi di libri e lavori artistici, celati alla vista ma pur sempre preziosi, cultura in offerta per chiunque ne volesse. Ad essi si sono aggiunti eleganti foglietti colorati, divisi tre barattoli di vetro, uno per ciascun primario. Come messaggi in una bottiglia che porta con sé un suono lontano, la carta stampata spalancava le porte all’ascolto. Musica per tutti i gusti, ce n’è di ogni tipo: positiva, riflessiva o energica.
Siamo tornati con la nostra originalità, e non sarebbe stata la stessa cosa se fosse mancato l’apporto di qualcuno. Immaginiamo un arcobaleno privato della freschezza dell’azzurro, come quella ventata di entusiasmo portata dal contributo di Miriam e Rebecca, appena entrate nel gruppo, o senza la vitalità del verde, come il lavoro di Francesco e il supporto di Mara, magari non sempre visibile ma presente e determinante, come linfa che alimenta; non sarebbe la stessa cosa senza i toni del rosa, delicati ma essenziali come le relazioni costruite con cura da Alessia con le persone e con le altre realtà del territorio, o senza l’arancio gioioso dato dalla creatività di Francesca, per non parlare della solarità di Chiara, fatta di sorrisi e aiuti a volte anche più timidi, ma rivitalizzanti come il giallo del sole in autunno; non sarebbe stata la stessa cosa senza la solidità del viola, con la presenza competente di Mattia, carico del carattere di due primari, tra una gestione attenta e profonda come il blu e impulsi stimolanti come tinte di rosso; senza dimenticare il lavoro costante di Stefano, turchese come acqua che scorre incessante.
Come ci insegna la Gestalt, l’interazione armonica regala qualcosa di più prezioso che prima non c’era, perché «il tutto è maggiore della somma delle parti». In tempi come questi è un messaggio di cui fare tesoro. Ora i bigliettini variopinti si sono integrati e mescolati nel sacchetto.
È la magia dell’incontro e del dialogo, non sempre semplice, che richiede lavoro, ma che sa generare capolavori, come fanno nelle orchestre i musicisti con i loro strumenti, mettendo al servizio del gruppo la propria identità e le proprie qualità. Lo sappiamo bene: una composizione affascinante è il risultato di un giusto mix di elementi. È così nelle opere d’arte e lo è a maggior ragione nelle canzoni, prodotto di un arrangiamento studiato e più o meno complesso. Allo stesso modo, questa festa per noi è stata la celebrazione del gruppo, la vittoria di una squadra… la forza della banda!
Testo di Stefano Sorgente