Come nasce una canzone? Quali passaggi si susseguono nella composizione musicale? Quali sono gli ingredienti fondamentali per la creazione di un brano? Ce lo spiega Mattia Tagliani con un’idea alquanto innovativa ed efficace. Mattia ha notato che i singoli step da seguire sono paragonabili alla progressione di procedure che dà vita al disegno. Il dato visivo, il simbolo, l’icona infatti possono offrire un aiuto importante nella comprensione: lo sanno bene i pubblicitari e anche i terapisti che utilizzano foto e disegni per attirare l’attenzione e passare con immediatezza un messaggio: l’immagine può agevolare la comprensione (vedi CAA: Comunicazione Aumentativa Alternativa), concretizzando il pensiero astratto e rafforzando l’apprendimento di parole e concetti. Perciò lasciamoci aiutare anche noi.
Il primo passo per comporre un brano musicale prevede la realizzazione di uno scheletro su cui poggiare tutto il resto, la disposizione di un’impalcatura, simile alle fondamenta di un palazzo. Questa base è costituita dalle percussioni, gli strumenti che donano ritmo alla canzone, tengono il tempo, danno l’andatura da seguire. Viene predisposto un susseguirsi di colpi non melodici, lontanissimi dal risultato finale. È difficile riconoscere e prevedere l’esito a cui si vuole giungere. Questa fase è simile alla stesura di un bozzetto grafico, delle prime linee tracciate sul foglio. Queste ultime possono essere rette e geometrie su cui impostare la figura o l’oggetto in fase di realizzazione, di cui possono rappresentarne già il contorno e il profilo, tuttavia, per quanto nette, rigorose e fondamentali, anche laddove siano caratterizzate da un tratto stilistico interessante, appaiono incomplete e mancanti. Il ritmo è affascinante, ci muove, ma senza la melodia dà l’impressione di essere per certi versi spoglio.
Ecco allora aggiungersi i bassi, quei suoni gravi che iniziano a legare il ritmo alla musica che verrà. Queste note profonde, come effetto audio, rimarcano i colpi ritmici introdotti dalle percussioni, evidenziano il tempo della canzone, e tuttavia aggiungono novità, colmano vuoti e silenzi. L’impalcatura si fa più solida, come avviene nel disegno quando si inizia a rendere definitivo il contorno della figura rappresentata. Le tracce abbozzate vengono ripulite con cura da una linea di contorno più precisa e sicura. Si delinea l’oggetto rappresentato, si rafforza l’identità del soggetto. Non è necessariamente un tratto marcato e pesante, bensì una linea netta che, sovrapponendosi alla bozza, ne rafforza la forma.
Arrivati a questo punto occorre dare colore alla nostra composizione. In musica le tinte sono date dagli strumenti melodici che dipingono toni e variazioni, rallegrano o incupiscono il componimento mediante suoni strumentali riconoscibili e orecchiabili. Le chitarre, ad esempio, per le rispettive caratteristiche, possono fare da ponte e segnare un ulteriore passaggio da ciò che è ritmo a ciò che invece è melodia. Gli accordi di una chitarra inseriscono un suono colorato ma ancora piatto; le pennate della mano che muove le corde scandiscono il tempo producendo armonia. Tra riff e arpeggi, ogni altro tipo di variante, aggiunta da altre chitarre all’interno di una band o di un’orchestra, contribuisce a stabilizzare il suono. Si può dire che le chitarre donino colore, come le matite colorate o i fluidi pittorici che iniziano a ravvivare l’immagine tracciata. Colori e suoni rafforzano, cominciano a irrobustire il prodotto. Sul foglio, il soggetto inizia a prendere vita e a distinguersi maggiormente dallo sfondo. Il colore separa i corpi, distingue le forme, vivifica la rappresentazione e comincia a determinarne il carattere. Esattamente come avviene con il tipo di suono prodotto dalle chitarre.
A questo punto non resta che ultimare la composizione con l’aggiunta degli ultimi elementi. In musica questo può avvenire con la registrazione di una traccia di pianoforte o con il suono delle tastiere. Anche qui l’esecuzione può avvenire in maniera più appiattita suonando accordi, oppure arpeggiando e dipingendo saliscendi di note musicali. I nuovi suoni andranno ad eseguire varianti ancora non presenti nel brano per arricchire e impreziosire le sonorità, donando corpo e consistenza al prodotto, rendendone riconoscibile la fisionomia e il carattere. Analogamente nella produzione visiva questo passaggio prevede l’inserimento delle sfumature, passaggi graduali di colore che procedono da toni più chiari ad altri più scuri, donando all’immagine un senso di tridimensionalità nonché un maggior realismo.
Chiaramente ciò che fa la differenza è la cura dei dettagli: l’eventuale inserimento di altri effetti sonori, o di tocchi precisi di matita e pennello, possono migliorare ulteriormente la creazione.
Questo rapportare musica e arte facendo dialogare i due canali in maniera proficua è da sempre un ingrediente del lavoro della nostra associazione. Croma è espressione e fantasia, ma anche metodo e qualità: musica e arte fatte bene per fare del bene.
Testo di Stefano Sorgente
Immergiti nei contenuti di teoria e pratica
Per capire meglio e per saperne di più, guarda il video tutorial con Mattia sul nostro canale YouTube: “Passo passo: creiamo una canzone…e un disegno”