Può l’attività artistica far vivere l’interculturalità come risorsa e non come limite?
Con i laboratori Integr’Art, Arte per conoscersi, rivolti ad adolescenti immigrati e italiani, è possibile trovare un clima non giudicante e uno spazio aperto alla libera espressione e alla socializzazione, in cui l’utilizzo dei materiali artistici favoriscano l’ascolto di sé e dell’altro, stimolando la cooperazione e l’accoglienza reciproca.
Il primo incontro, il ritratto in argilla, un materiale naturale e primitivo, aiuta ad abbandonare lo sguardo, inteso in senso tradizionale, e consente di “vedere con le mani” ed ascoltare le proprie emozione aprendosi all’altro. Lo stesso colore neutro del materiale azzera le differenze legate al colore della pelle rendendo tutti uguali.
La seconda attività, focalizzata sulla dimensione fantastica e ludica della realizzazione di un supereroe utilizzando materiali di recupero, agevola l’espressione di sé agli altri senza necessità di attingere alla sfera verbale, creando uno spazio tutelato in cui i ragazzi possano dire molto riguardo alla loro personalità senza sentirsi giudicati dal gruppo di coetanei.
Nel terzo incontro, i ragazzi sono invitati, lavorando in gruppo o singolarmente, a dare una connotazione ambientale ai personaggi realizzati nel laboratorio precedente, sempre utilizzando materiali di recupero, carta, forbici, colla.
La connotazione ambientale prevalente risulta essere quella della città, aperta a molte simbologie che parlano di identità individuale e sociale, di residenza, di sistema di interrelazione, di complessità dello spazio condiviso.
I ragazzi possono creare fondali utilizzando il cartone e strappando o tagliando carte colorate, oppure realizzare semplici ma sorprendenti facciate di case curate nei particolari oltre a piccoli dettagli di arredo urbano. Questo permette di dire molto sulla loro percezione della propria personalità in relazione ad uno spazio condiviso.
Al termine dell’ultima attività i ragazzi allestiscono gli elaborati realizzati durante i tre incontri inserendo all’interno dello scenario urbano sia il personaggio del proprio supereroe che il ritratto in argilla a cui è stata data la possibilità di connotarlo con il colore a tempera.
Questo consente loro di dare forma tangibile al lavoro complessivo svolto, di valorizzare gli elaborati sia del singolo che del gruppo, e di mettersi in comunicazione simbolica con gli altri creando un’occasione per condividere e sintonizzarsi a livello emotivo, condividendo la complessità dell’esperienza artistica vissuta con un solo sguardo.
Progetto ideato e realizzato per Croma da Mara Gilardo di Atelier Maramao
Testo di Mara Gilardo, conduttrice di laboratori artistici.