I segni immergono i bambini nel dialogo tra musica e colore.
I corpi percorrono lo spazio, attraversano una “anticamera acustica” per attingere al significato denso delle parole.
Si ascolta. Si osserva. Si assiste all’incontro tra timbro sonoro e tinta cromatica.
Il suono si fa simbolo, il simbolo si fa suono.
Ognuno stabilisce un contatto con la materia del proprio strumento musicale. Si seguono le venature del legno, il fruscio dei semi, il limpido tintinnio del metallo.
Tutti seguono la medesima pulsazione, ma per ognuno si creano un luogo da abitare con il proprio gesto sonoro e un tempo in cui scandire il proprio ritmo. Il ritmo è segno che si fa di-segno: un’impronta colorata, che, insieme alle altre, dà vita all’opera d’arte.
Ogni gesto, ogni di-segno è accompagnato dalla danza sillabata dai musicisti.
L’atto artistico e la musica racchiudono i partecipanti nello stesso spazio, uno spazio che diviene corale. Tutti sono parte della medesima performance. Ognuno contribuisce a portare a compimento l’opera, suonando il proprio ritmo dopo i quarti scanditi dal direttore, che ciclicamente cadono come quattro gocce d’acqua, finché la performance diviene sempre più levigata e fluida. Tutti sono performer. Tutti creano e ascoltano l’armonia che fa crescere il gruppo.
L’espressione prende voce. L’espressione prende corpo nella materia pregna di colore.
L’opera d’arte si integra con i quadri che si stagliano sulle pareti del museo.
Ideato insieme a Elena Mauri, educatrice e presidente di Associazione Musicale “Andante”.
Realizzato in collaborazione con Associazione Musicale “Andante”.
Testo di Elena Mauri
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